Campagna elettorale, come gestirla sui social media
Per il candidato una campagna elettorale è una lunga apnea nelle relazioni pubbliche. Naturale che i candidati non abbiano il tempo per gestire anche la loro presenza sui social media. Eppure utilizzare al meglio questo strumento è fondamentale. Pensa a quante persone puoi raggiungere con un profilo Facebook o meglio con una Pagina Facebook.
Devi organizzare un bel po’ di cene elettorali per eguagliare il bacino di utenza che dei profili ben gestiti sui social media possono avvicinare alla tua causa.
L’utilizzo dei social media è un campo in cui la politica non è affatto indietro. Pensa solo a Matteo Renzi e Matteo Salvini: due politici di schieramenti apposti, ma accomunati da un brillante utilizzo dei propri profili social. Si tratta di mezzi di comunicazione efficaci ma complessi, che solo un buon team di esperti di comunicazione (non pensavi davvero che Renzi e Salvini facessero tutto da soli, vero?) può aiutarti a sfruttare al meglio.
Le variabili di una campagna elettorale sui social media sono moltissime. Innanzitutto bisogna scegliere in che portali essere presenti, cercando di valutare dove e come svolgere l’attività di promozione del candidato. Tieni inoltre presente che la mossa peggiore che si possa fare è aprire un profilo che poi non si utilizza. Dà una pessima impressione. Innanzitutto perché sembrerà che il candidato non reputi importante quel social media e i suoi utenti, ma anche perché la sensazione del visitatore di questo “profilo fantasma” sarà quella di un politico che cercava solo di “spammare” la propria pubblicità e non di confrontarsi con l’elettorato.
Eppure in alcuni social media è davvero fondamentale esserci, anche se questo richiede tempo e risorse. I portali in cui la tua presenza non può mancare sono Facebook, Twitter, Instagram e YouTube.
1) Facebook è diffusissimo. Non è difficile prevedere che un’ampia fetta del tuo potenziale elettorato sia iscritta al principe dei social network. Inoltre la creazione di Mark Zuckerberg non è diffusa solo tra i più giovani, ma coinvolge tutte le fasce di età;
2)Twitter invece risulta più immediato. È perfetto per rilasciare brevi dichiarazioni sulle tematiche più varie. Inoltre permette un rapporto diretto con chi ti scriverà, instaurando così un clima di coinvolgimento nell’elettorato;
3) Instagram si giustifica con il detto “Un’immagine vale più di mille parole.” Infatti questo social network divulga unicamente foto che daranno un tono reale e tangibile alla tua campagna;
4) Youtube è un canale video, ma non per questo è meno importante degli altri. Infatti il suo è il secondo motore di ricerca più utilizzato al mondo dopo quello di Google e, se hai dubbi sull’utilità dei video nell’attività di marketing, ti consigliamo di leggere questo post.
Ma ha senso per un politico locale imbarcarsi in una campagna sui social media? Non è che certe cose funzionano solo a livello nazionale, quando il candidato in questione diventa una sorta di star? No, certi meccanismi si attivano in entrambi i casi, solo che funzionano in maniera diversa. È vero, il politico nazionale può far leva sulla popolarità che ottiene, ad esempio, dalla tv, ma non dimenticare che anche in questa famosa “epoca globalizzata” ciò che funziona meglio sui social media sono le notizie locali. Insomma, le tematiche fortemente geolocalizzate sui social non vengono dimenticate. Anzi, hanno ancora più risalto.
Qual è allora la difficoltà?
La difficoltà sta nell’interessare gli utenti alla tua proposta politica.
Un conto è averti come “amico” in un social media, un altro è prenderti in considerazione come possibile destinatario del proprio voto.
Interessare, attirare, convincere sono obiettivi ben diversi da quelli di essere semplicemente presenti e attivi nei social media. Per questo è importante rivolgersi ad agenzie di comunicazione radicate nel settore e nel territorio, affinché rendano la tua proposta politica il più possibile chiara e convincente, traghettandola nel potente ma complesso mondo dei social media.