2017 l’anno dei chatbot
Cosa sono i chatbot?
“I’ve seen things you people wouldn’t believe…”
Come nel film diretto da Ridley Scott, noi umani stiamo vedendo cose che non avremmo mai potuto immaginare.
Un esempio? Parlare con gli androidi.
Tranquilli non è pericoloso! In realtà i “bot”, abbreviazione di robot che nel linguaggio informatico significa un programma che parla come noi, ci sono già da anni. Ve lo ricordate il personaggino di Microsoft Office che saltava fuori pronto a rispondere ai quesiti che, il più delle volte, nemmeno intendevate chiedergli? Era un bot.
Pareva che tutto dovesse finire lì, ma un giorno ecco che il bot incontra la chat e… nasce chatbot, un androide pronto a interagire con tutti noi. Il che non vuol dire sostituire completamente la componente umana di una azienda ma semplicemente trasformare dei processi spesso frustranti in delle esperienze utenti coinvolgenti. I chatbot questo fanno: interagiscono con l’utente appunto tramite una chat, come potrebbero essere Facebook Messenger, Kik, WhatsApp, Telegram o un altro servizio di instant messaging.
Pare una robetta, ma ai piani alti delle major, per dire quelli dove sta seduto Mark Zuckerberg, la chiamano già “bot economy”.
Siamo all’inizio, la via italiana al chatbot per adesso si chiama ancora in larga parte “startup”, ma questo è un settore che si muove con molta rapidità, è noto.
Per esempio, l’applicazione che riteniamo più intelligente, anche eventualmente da suggerire ai nostri clienti, è quella di implementare app già operanti in modalità, per così dire, classica. Informazioni per il trasporto pubblico, fare il check-in del volo aereo, avere notizie meteo, chiarimenti sulla bolletta e quant’altri abbiano bisogno di comunicare attraverso un contatto.
Ecco i volumi di interesse su Google per l’argomento che stiamo trattando …

Chatbot Google Trends
Un androide amico che l’utente aggiunge alla propria messaggistica. Un non-umano che usa algoritmi per proporre un dialogo strutturato. Intelligenza artificiale di cui c’è poco da stupirsi.
Vogliamo scommettere che dopo l’era dei siti e poi delle app arriva quella dell’androide chatbot?